Salute e Benessere

A – La pasta fa bene?

Sì, la pasta fa bene al nostro corpo perché è al tempo stesso energetica e leggera, amica del cuore e del buonumore. La pasta, alimento principale nelle sane tradizioni culinarie di tutto il mondo, contiene carboidrati ad alto contenuto qualitativo. Caratterizzata da un basso indice glicemico viene digerita più lentamente di altri carboidrati, fornendo una più regolare e prolungata fonte di energia. Amata anche dai nutrizionisti, la pasta si adatta a vari regimi dietetici e a diversi stili di vita.

I carboidrati sono necessari al nostro corpo: in una dieta equilibrata, il 55% del nostro fabbisogno di calorie giornaliero deve derivare da essi. I carboidrati, essendo zuccheri, contribuiscono all’aumento di energia per l’organismo. Senza gli zuccheri dei carboidrati il nostro corpo avverte un senso di mancamento e debolezza; inoltre, in assenza totale di carboidrati, e quindi di fibre che rallentano il transito intestinale e che “affaticano” in modo sano il metabolismo, comparirà anche l’insonnia o un sonno disturbato, nonostante il fisico comunichi di essere spossato.

B – La pasta è amica o nemica della dieta?

La pasta è amica della dieta. Riducendo l’apporto di carboidrati si perde peso ma in realtà si tratta di liquidi, non di grassi! I carboidrati sono immagazzinati nel corpo sotto forma di glicogeno. Ogni grammo accumula da tre a quattro volte il suo peso in acqua. Quindi, non appena si tagliano i carboidrati e si inizia a utilizzare il glicogeno, ogni grammo di carboidrato in meno sono 3 grammi persi di acqua. Fare una dieta senza pasta non è solo inutile per la perdita di peso, ma è rischioso per la salute. La maggior parte dell’energia assorbita dal corpo umano arriva proprio da pane, pasta, riso e cereali. Basta avere un’attenzione all’indice glicemico, sul quale si può intervenire non solo scegliendo gli alimenti ma anche imparando a cuocerli e ad abbinarli.

Come affermato anche dall’Istituto Superiore di Sanità si ingrassa principalmente per un eccesso di calorie introdotte e per una errata distribuzione di nutrienti rispetto al fabbisogno dell’organismo. Se si mangia più del necessario l’aumento di grasso corporeo è indipendente dalla composizione della dieta: a contare sono, infatti, le calorie totali.

C – Quanta pasta bisogna mangiare e quando?

La pasta nelle giuste quantità si può consumare quotidianamente nel contesto di una dieta equilibrata e di un corretto stile di vita e, grazie al suo elevato potere saziante, è indicata anche nelle diete ipocaloriche e pertanto dimagranti. Una porzione di pasta da 80 grammi è adeguata ad una dieta equilibrata. Nei Paesi anglosassoni si utilizza anche un altro metodo per misurare le giuste porzioni di pasta: ad esempio, ad esempio, secondo la British Nutrition Foundation, una porzione di pasta al pomodoro dovrebbe stare nella coppa creata dalle due mani unite, una di spaghetti crudi dovrebbe invece rientrare nello spazio delimitato dal pollice e dall’indice uniti fino a formare una circonferenza pari a due euro.

Non è vero che la pasta non si può mangiare a cena: questo è un mito da sfatare. Dagli anni Sessanta ad oggi, una vasta letteratura scientifica, tra cui tre studi pubblicati sulla rivista The Lancet Public Health, aiutano a sfatare falsi miti e luoghi comuni sulla pasta, confermando che mangiare carboidrati a cena, e in particolare la pasta, ricca di Triptofano e Vitamine del gruppo B, potrebbe rivelarsi una scelta oculata, non solo perché se assunta con moderazione “allunga la vita”, ma soprattutto se siamo stressati e soffriamo d’insonnia. Per chi la notte ha difficoltà a dormire – come confermato dall’Istituto Superiore di Sanità – una cena a base di carboidrati può favorire il riposo notturno, stimolando la produzione di serotonina (la molecola del benessere) utile per andare a dormire più rilassati e sazi. E un sonno lungo e ristoratore è inversamente correlato all’aumento di peso, riducendo gli ormoni responsabili della fame.

D – Quali sono i benefici più evidenti dati dal mangiare la pasta?

Mangiare pasta ha effetti benefici sul nostro fisico (cuore, cervello, intestino) e sul nostro umore.

Mangiare pasta riduce il rischio di infarto – Sono diversi gli studi scientifici che confermano quanto faccia bene alla nostra salute e al nostro cuore consumare pasta e cereali. Consumare 80 grammi di cereali integrali al giorno, come pasta o pane, infatti, riduce il rischio di infarto del 21%.

Mangiare pasta fa bene all’intestino – Tutti i carboidrati, compresa la pasta, fanno bene all’intestino. La quota dei carboidrati va cercata soprattutto nei prodotti semi-integrali piuttosto che integrali, compatibilmente con eventuali intolleranze. La pasta dovrebbe essere cotta sempre al dente, in quanto nella pasta al dente l’amido è trattenuto nella rete proteica del glutine e quindi viene assimilato più lentamente, favorendo una corretta digestione.

Mangiare pasta fa bene al cervello – I cereali, in particolare la pasta ed il pane, che fanno parte della tradizione mediterranea, sono una fonte privilegiata di carboidrati complessi (amido) che consentono di soddisfare il fabbisogno giornaliero in carboidrati dell’organismo umano, in particolare del cervello.

Mangiare pasta fa bene all’umore – La pasta può contribuire al buonumore e il motivo è tutto nel cervello. Un buon piatto di pasta non è solo re della tavola e una gratificazione per il palato che fa bene alla convivialità ma anche un alimento che stimola le endorfine, anche definite “ormoni della felicità”. A sostenerlo le evidenze scientifiche e gli esperti che ci spiegano qual è il meccanismo alla base della soddisfazione e del benessere psico-fisico che si raggiunge dopo aver consumato un ottimo piatto di spaghetti al pomodoro o una golosa carbonara.

Mangiare pasta fa bene in gravidanza – La pasta è arricchita con acido folico, una vitamina idrosolubile del gruppo B necessaria per tutte le reazioni di sintesi, riparazione e metilazione del DNA. Sono note le proprietà virtuose della vitamina, che svolge una funzione essenziale nelle donne in età fertile contribuendo a prevenire l’insorgenza di gravi malformazioni fetali. In media, una porzione di pasta secca fornisce l’equivalente di 100 mg di acido folico, pari a circa il 25% della dose giornaliera raccomandata.