La macellazione degli animali
L’uomo è un onnivoro e il consumo della carne è molto importante per il mantenimento di buone condizioni di salute. In passato, l’uomo primitivo per ottenere la carne ricorreva alla caccia e gli animali venivano uccisi con mezzi rudimentali. Successivamente, quando gli animali furono addomesticati e l’uomo disponeva di utensili e armi da taglio, la morte era provocata con la recisione della carotide (iugulazione) e il conseguente dissanguamento. Questa pratica avveniva anche per sacrificare gli animali alle divinità, come testimoniato nelle raffigurazioni di molti reperti archeologici e descritto nei testi sacri. Basti pensare al racconto biblico di Abramo che stava per sacrificare il proprio figlio Isacco con un coltello, quando Dio lo fermò e uccise un caprone che era rimasto impigliato in una siepe.
Quali sono le criticità
La macellazione degli animali tramite la iugulazione è sempre stata la forma più applicata, fin dai tempi più remoti, in quanto ritenuta quella in grado di provocare la morte nel tempo più breve e con la minore sofferenza possibile.
Altro aspetto, di non trascurabile importanza, è il luogo delle macellazione. In passato la macellazione non sempre avveniva in strutture organizzate e non di rado si praticava anche a livello domestico. Inoltre, non sempre si faceva attenzione allo stato di salute degli animali, con il conseguente pericolo di contatto con animali infetti da parte dei macellai e del consumo di carni igienicamente non idonee.
La situazione è completamente cambiata nello scorso secolo con l’introduzione di importanti innovazioni che videro affermarsi il ruolo del medico veterinario per la tutela del benessere degli animali e della salute dei cittadini. Le macellazioni dovevano e debbono avvenire in strutture dedicate in cui è possibile verificare lo stato di salute degli animali in vita, in modo da avviare alla macellazione soltanto gli animali “clinicamente” sani.
Prima della iugulazione gli animali debbono essere resi del tutto insensibili. Questa condizione si ottiene generalmente tramite una pistola a “proiettile captivo” che “sparato” nella zona frontale della testa dell’animale, ne provoca la morte istantanea.
Le carcasse degli animali sono “ispezionate” dai veterinari che, se non riscontrano lesioni negli organi interni, appongono un “bollo sanitario” che consente il consumo alimentare delle carni.
La religione ebraica e musulmana , seguendo precisi rituali Kosher e Halal, prevedono che la iugulazione debba essere fatta con l’animale in vita e quindi non consentono l’utilizzazione della pistola a proiettile captivo. Da un punto di vista di sicurezza delle carni non esistono differenze tra quelle ottenute con i diversi tipi di macellazione, in quanto l’ispezione veterinaria viene sempre effettuata. Rimane però aperta la discussione sulla opportunità o meno dello “stordimento” preliminare degli animali anche nelle macellazioni Kosher e Halal.
Forse una soluzione potrebbe venire dal trattamento preliminare con anestetici, ma questa tecnica potrebbe lasciare residui di farmaci nelle carni e per questo motivo è proibita.
Agostino Macri
Comitato Scientifico COSNALA