Consigli per la salute del cuore

11 Aprile 2018 Giorgio Calabrese Categories SaluteTags

Malattie di cuore, la prima causa di morte in Italia
L’Italia sta scalando il triste primato del più alto indice di malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte con il 45% di tutti i decessi. È quanto emerge dalle ultime stime diffuse dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, suffragate anche dal Progetto Cuore, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità.

Ma c’è una buona notizia. Un’attenzione alla dieta e agli stili di vita può contribuire ad allontanare questa evenienza, poiché le malattie cardiovascolari non dipendono solo dalla predisposizione genetica. Le corrette abitudini alimentari e comportamentali rappresentano il caposaldo della prevenzione secondaria, che non solo previene l’evento cardiovascolare ma aiuta a tenere sotto controllo la probabilità di una seconda manifestazione importante.

Cosa mangiare per la salute del cuore
Non c’è una dieta ad hoc in caso di convalescenza da malattia cardiaca, ma esistono invece delle buone regole alimentari da mettere in pratica con regolarità e costanza, che aiutano a proteggere o a controllare il rischio di malattia. Specie per chi è reduce da una patologia cardiaca, gli esperti raccomandano di impostare una dieta che assicuri un corretto apporto di grassi, proteine, carboidrati e che elimini soprattutto le bevande alcoliche.

Per mantenere il cuore in salute è bene:

  • In caso di sovrappeso e/o obesità (circonferenza addominale superiore a 88 cm per le donne e 102 per gli uomini), impostare con il medico curante o con uno specialista nutrizionista una dieta a basso contenuto calorico.
  • Ridurre il consumo di sale. Questo significa non aggiungere sale alle pietanze già cotte (o limitarsi ad impiegarne al massimo 3-5 gr al giorno). È opportuno anche fare attenzione al sale già presente all’interno dei prodotti industriali, ma anche a tutte quelle sostanze che “mascherano” il sale dietro altri nomi come: glutammato di sodio (ingrediente principale dei dadi da brodo), benzoato di sodio (presente nelle salse, nei condimenti e nelle margarine), citrato di sodio (esaltante di sapore dei dolci, gelatine e bevande).
  • Consumare con parsimonia pane e prodotti da forno (biscotti, cracker, merendine, cornetti e cereali da prima colazione) che sono una fonte importante di introito di sale quotidianamente presente sulla tavola.
  • Evitare alimenti conservati sotto sale o sott’olio, precotti o preconfezionati e salse (come la maionese).
  • Abolire (o limitare al massimo) le bevande gassate, gli alcolici e superalcolici.
  • Prediligere condimenti semplici, come sughi di pomodoro o alle verdure per la pasta, e brodo vegetale per risotti, pasta o riso.
  • Non eccedere con l’assunzione quotidiana di vitamina K (il cui quantitativo va definito con il medico), specie se si è sottoposti a una terapia anticoagulante. Il consumo di alimenti ricchi di questa sostanza – come broccolo, cavolo, verza, crauti, cavolfiore, lattuga, insalate, cavolini di Bruxelles, soia, maionese, fegato – dovrebbe essere limitato a una sola porzione al giorno. Mentre sono da evitare, perché troppo ricchi di vitamina K, tè verde, lenticchie, spinaci, prezzemolo.
  • Preferire cotture al vapore, ai ferri e al cartoccio per carni e pesci; a lesso, al vapore o al forno per le verdure. Evitare in ogni modo le fritture.
  • Infine, è molto importante dare un giusto ed equilibrato ritmo alla frequenza settimanale di alcuni alimenti e bisogna preoccuparsi di prestare attenzione non solo alla qualità del cibo, ma anche alla quantità.

 Ecco gli alimenti che richiedono un consumo moderato o quelli da preferire:

  • Ridurre gli insaccati (mortadella, salame, salsicce, würstel) a una volta alla settimana. Nel caso, preferire prosciutto crudo dolce o cotto, privato del grasso, e bresaola.
  • Armonizzare l’uso delle carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) con quelle rosse.
  • Incrementare il consumo di pesce a 3-4 volte la settimana, con preferenza di pesce azzurro ad alto contenuto di acidi grassi Omega3 che inibiscono l’aggregazione piastrinica.
  • Consumare 2 uova alla settimana.
  • Preferire i grassi di origine vegetale, quali l’olio extra vergine di oliva, evitando il più possibile quelli animali (burro, lardo, strutto, pancetta, panna).
  • Scegliere latte e yogurt scremati o parzialmente scremati

 

Giorgio Calabrese
Presidente Cosnala