Carne rossa e prosciutto in tavola. Lo dice la dieta mediterranea

24 Maggio 2017 Giorgio Calabrese Categories Multimedia, Salute

Per un’alimentazione corretta, la dieta deve comprendere anche carne rossa, carne bianca, uova, pesce, formaggi e prosciutti. Ogni cibo per due volte a settimana

Prendere carta e penna e preparare la dieta della settimana è il sistema migliore per mangiare in modo equilibrato e non far mancare nessun alimento al proprio fisico. Colazione, pranzo e cena, ricordando che carne rossa, carne bianca, uova, pesce, formaggi e prosciutti devono essere presenti, ognuno, per non più di due volte a settimana.

Un’alimentazione mediterranea
Il consumo settimanale di proteine animali è previsto dalla dieta mediterranea che propone un’alimentazione onnivora con una prevalenza di cibi vegetali, ma senza dimenticare la carne. Come nell’alimentazione dei nostri nonni, qualche decennio fa, quando il consumo di carne era riservato alla domenica e ai giorni di festa, così oggi l’ideale è consumare con moderazione le proteine di origine animale, due volte alla settimana per ogni tipologia.

La decisione dell’OMS
La stessa decisione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di inserire le carni lavorate e le carni rosse nella lista delle sostanze cancerogene è “un invito a tornare alla dieta mediterranea”. Lo ha ribadito il professor Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM): “L’IARC conferma dati che conoscevamo da tempo – spiega Pinto – ovvero che la presenza di conservanti o di prodotti di combustione in questi alimenti è legata ad alcuni tipi di tumore. Per quanto riguarda le carni rosse è una questione di modalità e di quantità, non esiste una “soglia di esposizione” oltre la quale ci si ammala sicuramente. Il messaggio che dobbiamo dare è che la carne rossa va consumata nella dovuta modalità, due volte a settimana al massimo. Il messaggio principale è invece un invito a tornare alla dieta mediterranea, che ha dimostrato invece di poter diminuire il rischio di tumore”.

Giorgio Calabrese
Presidente Comitato scientifico COSNALA