La stalla del futuro? Sostenibile, moderna e attenta al benessere animale

13 Settembre 2017 Maria Caramelli Categories SostenibilitàTags ,

L’allevamento bovino del futuro guarda ai bisogni del pianeta e tiene conto degli equilibri ambientali: qualità dell’aria e delle acque, suolo, biodiversità e qualità del paesaggio.

Tra le accuse più comunemente mosse agli allevamenti intensivi, c’è la scarsa attenzione all’ambiente. I moderni impianti di allevamento dei bovini da carne sono, infatti, considerati responsabili di un utilizzo inaccettabile di risorse come energia, acqua, suolo eccetera. Ma le cose stanno cambiando e anche più in fretta di quanto si pensi: le nuove politiche europee di crescita agronomica e zootecnica (Common Agricultural Policy), infatti, prevedono che parte dei finanziamenti vengano utilizzati dagli Stati membri per incentivare pratiche sostenibili per il clima e per l’ambiente. E la crescente domanda di alimenti prodotti nel rispetto del benessere animale e dell’ambiente ha già stimolato numerosi allevatori nel nostro Paese a cambiare la gestione delle loro aziende.

Le nuove considerazioni emerse a livello europeo in materia di tutela mettono in luce come la sostenibilità del settore zootecnico rappresenti un aspetto di cui si dovrà sempre di più tenere conto nella progettazione e nella gestione del sistema produttivo. La sostenibilità di un allevamento è determinata dalla sua incidenza sugli equilibri ambientali, che includono molteplici aspetti, tra cui la qualità dell’aria e delle acque, il suolo, la biodiversità e la qualità del paesaggio. Ma per classificare in termini di sostenibilità ambientale le differenti tipologie di allevamento è prima di tutto necessario identificare parametri oggettivi e il loro effettivo impatto ambientale. Inoltre, è necessario un approccio multidisciplinare e la collaborazione di diverse figure professionali, al fine di identificare metodi condivisi che permettano di ridurre l’impatto delle aziende zootecniche sotto i diversi aspetti: ingegneristico, agronomico, economico, veterinario e gestionale.

Un esempio virtuoso
Il Piemonte rappresenta un’eccellenza perché il mondo della ricerca, quello accademico e il comparto zootecnico si sono alleati per valutare e confrontare la sostenibilità ambientale delle aziende presenti sul territorio regionale e incentivare la diffusione di buone pratiche di allevamento, nell’ottica di un’integrazione tra sostenibilità ambientale e redditività economica.

In particolare, l’Istituto zooprofilattico sperimentale insieme al Politecnico di Torino, all’associazione La Granda e al settore Agricoltura della Provincia di Cuneo, hanno progettato una stalla innovativa per bovini da carne in grado di assicurare il benessere e la salute degli animali, ma anche il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, riducendo, al tempo stesso, i fattori di stress e le condizioni di scarso benessere. Un ambiente pensato per limitare il rischio di sviluppo di patologie e il conseguente ricorso a trattamenti terapeutici, con relativo risparmio economico nella gestione da parte dell’allevatore.

Il benessere degli animali, prima di tutto
Per la progettazione sono stati considerati gli aspetti architettonici che maggiormente incidono sui parametri di benessere, salute dell’animale e di sostenibilità ambientale indicati dalla normativa comunitaria. Sono stati intervistati più di 50 allevatori per arrivare a definire un modello in grado di conciliare esigenze gestionali e funzionali. Al fine di garantire l’adeguata libertà di movimento, sono stati progettati gli spazi necessari sia in funzione delle esigenze fisiologiche che di quelle etologiche degli animali. Gli spazi sono stati pensati per permettere l’interazione tra gli animali e un naturale rispetto degli schemi gerarchici. È stata ridefinita la mobilità e la coibentazione delle pareti in funzione dell’orientamento della luminosità e della radiazione solare diretta. Si è data priorità all’illuminazione naturale al fine di soddisfare le esigenze fisiologiche (rapporto luce/buio) e comportamentali (riduzione dell’aggressività). Il sistema di ventilazione è stato studiato per garantire il mantenimento di un microclima adeguato e costante all’interno della stalla tramite il controllo della circolazione, della temperatura, dell’umidità dell’aria e delle concentrazioni di gas prodotti dalla lettiera. Anche la scelta della pavimentazione e della lettiera è stata determinata dal ruolo che queste rivestono nel condizionare lo sviluppo di lesioni podaliche e di affezioni respiratorie.

Il risultato è un modello di stalla per l’allevamento di bovini da carne in cui sono stati applicati criteri di progettazione funzionale degli spazi, architettura bioclimatica e sostenibilità, finalizzati al benessere e alla salute dell’animale, alla semplificazione delle attività di gestione (pulizia e distribuzione degli alimenti) e al basso impatto ambientale. Una stalla innovativa ma progettata nel rispetto delle tradizioni zootecniche del territorio e delle sue specificità.

Il progetto ha portato alla realizzazione, grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, di un vero e proprio plastico di stalla per bovini da carne, un modello architettonico in scala 1:100, che è in esposizione permanente a Torino, presso la sede dell’Istituto Zooprofilattico.

Maria Caramelli
Comitato scientifico COSNALA