
La filiera suina, settore chiave dell’industria alimentare italiana
La produzione dei salumi è un fiore all’occhiello del made in Italy. Il nostro Paese è al secondo posto nel mondo per esportazioni
In Italia, il settore della carne suina e dei salumi rappresenta un comparto rilevate per l’economia nazionale, caratterizzato da forte innovazione ma anche da tradizioni locali apprezzate in tutto il mondo. Il settore ha un valore di quasi 13 miliardi e occupa complessivamente circa 44 mila addetti.
Rappresenta uno dei segmenti principali dell’agroalimentare italiano, sia nella fase di allevamento sia per l’indotto relativo all’industria di trasformazione.
La filiera suinicola parte dall’allevamento per articolarsi negli stadi di prima e seconda lavorazione delle carni fresche ed elaborate e dei salumi.
Le aziende di allevamento suino generano un valore di circa 2,8 miliardi di euro, pari al 5,5% della produzione agricola nazionale.
La fase industriale di prima lavorazione conta 1.147 strutture di macellazione e sezionamento. La seconda, relativa alla trasformazione delle carni, produce un fatturato che sfiora gli 8 miliardi di euro e rappresenta il 6% del fatturato dell’industria agroalimentare. In tale fase sono di grande rilevanza i prodotti a denominazione d’origine, sia in termini di certificazioni riconosciute (41 riconoscimenti di cui 21 DOP e 20 IGP) sia per fatturato alla produzione (1.613 milioni di euro, al 2015, pari al 24% del fatturato complessivamente derivante dalle produzioni IGP).
Le produzioni made in Italy hanno enorme rilevanza in questo settore e il nostro Paese ha guadagnato il primo posto in ambito internazionale nelle esportazioni di carni suine trasformate, con una quota di mercato, nel 2016, pari al 14%. In particolare l’Italia è leader in Germania e in Francia e rappresenta il secondo fornitore negli Stati Uniti e Canada.
Redazione