FRUTTA IN GUSCIO: TREND INTERGENERAZIONALE

Si tratta di una passione intergenerazionale, quella per la frutta in guscio, che coinvolge i più giovani, la Generazione Z, ma anche i Boomers, come rivela la ricerca condotta da ISMEA in collaborazione con il Dipartimento CORIS della Sapienza di Roma. In cima alle preferenze dei consumatori ci sono noci e mandorle particolarmente apprezzate per le loro proprietà nutritive, davanti alle nocciole. Seguono pistacchi e arachidi, per i quali la spinta all’acquisto è correlata soprattutto a fattori edonistici e, infine, le castagne, il cui consumo risente ancora però di una forte componente stagionale.

La ricerca, condotta con il Dipartimento CORIS dell’Università “La Sapienza”, nella seconda metà del 2023, ha individuato 4 cluster distinti di consumatori di frutta in guscio: i cosiddetti “nostalgici” per i quali il consumo è ancora legato a specifiche ricorrenze della tradizione, “nutrizionisti fai da te”, che ne privilegiano l’aspetto funzionale connesso in particolare al fitness, i fan dell’home made, che ne esaltano l’utilizzo in chiave creativa in cucina, e gli “heavy consumers” che consumano regolarmente frutta in guscio per piacere o perché indicati all’interno di specifici regimi nutrizionali.

Tra le diversi motivazioni alla base dell’acquisto prevale la dimensione funzionale di questi alimenti, come la ricchezza di nutrienti, i benefici per la salute, il loro potere saziante, l’utilizzo come sostituto del pasto. Ma a spingere i consumi, soprattutto al Sud, sono anche le componenti ludica e conviviale, legate per lo più alle tradizioni e a specifiche ricorrenze.

Tra i driver di acquisto al primo posto è stato indicato il prezzo, seguito dalla qualità, espressa in termini di freschezza e croccantezza, e dal formato che premia le piccole dimensioni, mentre elementi come l’origine italiana, la presenza di marchi di qualità (come i riconoscimenti Dop) e le indicazioni in etichetta sembrano influire in misura minore nei processi decisionali.

Relativamente alle occasioni di consumo, la frutta in guscio appare estremamente versatile: si adatta alla colazione, allo snack spezza fame, all’aperitivo e al dopo cena; in alcuni casi funge da sostituto di un pasto principale.

L’analisi condotta presso i punti vendita (discount, bio/wellness, insegna despecializzata, largo consumo value, largo consumo premium) ha evidenziato l’assenza di una collocazione univoca, con conseguente disorientamento del consumatore. Quando la frutta in guscio è confezionata occupa ampie scaffalature, è collocata all’entrata o nei pressi delle casse oppure all’interno dei reparti snack salati o di quelli dedicati alla colazione. Quando è sfusa si trova principalmente nel reparto frutta e verdura, in genere supportata solo da nome e prezzo.

Generalmente i brand protagonisti sono le marche commerciali, Ie cosiddette private label, mentre le marche industriali sono meno presenti e raramente valorizzate.