Canestrato di Moliterno I.G.P
BASILICATA
Formaggio grasso, a media o lunga stagionatura, a pasta dura, ottenuto per il 70-90% da latte intero di pecora e per il rimanente 30-10% da latte intero di capra. In base alla durata della stagionatura il Canestrato di Moliterno IGP si distingue in Primitivo (fino sei mesi) Stagionato (fino a un anno) ed Extra (oltre un anno).
Sapore
Tendenzialmente dolce e delicato all'inizio della stagionatura. Diventa più sapido con la stagionatura, mantenendo un discreto equilibro.
Utilizzo
Ottimo formaggio da tavola. Può essere consumato: il Primitivo o Stagionato con frutta fresca e verdure fresche e crude, l’Extra con frutta e verdura cotta.
Sufficientemente stagionato, può essere grattugiato in paste con ragù di carne e zuppe.
Vini
Se Primitivo, si consigliano bianchi di buona struttura; se Stagionato o Extra,
rossi intensi e persistenti (abbinamento tradizionale con Aglianico del Vulture).
Curiosità
La particolarità del Canestrato di Moliterno risiede nella fase di stagionatura, che avviene nelle caratteristiche cantine di Moliterno: i fondaci.
Il fondaco è un ambiente molto fresco, secco e ben aerato, in cui si forma un microclima indispensabile per ottenere un prodotto eccellente, grazie a mura spesse 40 o più centimetri, con almeno due lati interrati e due aperture per il ricircolo dell'aria.
Il Canestrato di Moliterno deve il suo nome ai caratteristici canestri in cui viene pigiata la cagliata, dei quali rimane il segno sulla crosta una volta che il formaggio è stato stagionato.
Secondo le testimonianze archeologiche, già gli Enotri, antichi abitati della Lucania, erano intenti nella pastorizia e nella trasformazione del latte. Lo storico locale e senatore del Regno d'Italia, Giacomo Racippi, fa risalire il nome di Moliterno dal radicale latino "mulctrum", da cui "mulcternum", luogo in cui si lavora il latte.
Qualità
I.G.P
Pecorino di Filiano D.O.P.
BASILICATA
Formaggio a pasta dura, semicotta, realizzato con latte ovino intero. Per la produzione del Pecorino di Filiano DOP si utilizzano tutt’oggi strumenti tradizionali, come il mestolo di legno usato per rompere la cagliata, chiamato scuopolo. La stagionatura avviene in grotte naturali in tufo o in locali interrati.
Sapore
sapore che inizialmente è dolce e delicato diviene leggermente piccante quando il formaggio ha raggiunto il periodo minimo di stagionatura, diventando più accentuato con il protrarsi della stessa. L’odore richiama il latte ovino, sentori di erba e, nel formaggio ben stagionato, di nocciola tostata.
Utilizzo
Può essere consumato da solo come ottimo formaggio da tavola.
Per il suo gusto deciso entra in un naturale connubio con molti piatti dai sapori forti, tipici della cucina lucana, specialmente grattugiato sulla pasta fresca condita con ragù di carne.
Vini
Le stagionature più giovani si abbinano a vini bianchi di buona struttura; quelle più avanzate, invece, a vini rossi di buon corpo.
Curiosità
L'origine del "Pecorino di Filiano" è legata a molti secoli di storia come riportato in numerosi testi già dal 1600. Del resto il toponimo "Filiano" deriverebbe dall'abbondanza di lana filata dalle donne a testimonianza della presenza di tanti allevamenti di pecore.
Qualità
D.O.P.
Caciocavallo Silano D.O.P.
BASILICATA, CALABRIA, CAMPANIA, MOLISE, PUGLIA
Formaggio semiduro, di breve o media o lunga stagionatura, a pasta filata, prodotto con latte vaccino intero.
Sapore
Aromatico, gradevole, si scioglie in bocca. Delicato e dolce quando è giovane, diventa piccante a maturazione avanzata.
Utilizzo
Fresco è un ottimo formaggio da tavola, si accompagna a pane, verdure o insalate.
Usato come ingrediente in piatti tipici locali a base di carne rossa e funghi. Può essere cotto alla piastra. Se in stagionatura avanzata, può essere grattugiato.
Vini
Si abbina con vini rossi d’annata.
Curiosità
Deve il nome Caciocavallo perché veniva appeso a coppie “a cavalcioni” su una partica. “Silano” perché nome e origine derivano dalle antiche usanze di produzione sull’altopiano della Sila. Già nel 500 a.c., Ippocrate menzionava la produzione di cacio, discutendo dell’arte greca di produrlo. Sappiamo inoltre che il formaggio era uno dei prodotti dell’attività zootecnica dei Silani.
Qualità
D.O.P.
Manteca
BASILICATA
Formaggio grasso, fresco o a breve stagionatura, a pasta filata con burro. Di forma più o meno piriforme con caratteristica testina al di sotto della quale si realizza una legatura con rafia.
Sapore
Il sapore è dolce, burroso leggermente aromatico.
Utilizzo
Formaggio da tavola, si taglia in senso trasversale per ottenere fette rotonde. Si accompagna con le pere, mentre la sola parte burrosa può essere spalmata sul pane caldo.
Vini
Predilige vini rossi giovani.
Curiosità
Le origini sono incerte, si narra che in passato, non essendoci la possibilità di mantenere i latticini al freddo, venisse utilizzato il metodo caseario di conservazione del burro. Questo formaggio prende anche il nome di Burrino, per distinguersi da altri prodotti omonimi del sud italiano.
Qualità
P.A.T.
Padraccio
BASILICATA
Formaggio fresco, a pasta molle, prodotto da giugno a settembre. Il formaggio formato viene avvolto in foglie di felce.
Sapore
Pasta acidula e di bassa intensità aromatica.
Utilizzo
Si consuma da solo o con verdure di stagione, e con pane casereccio.
Vini
Si abbina a vini bianchi leggeri.
Curiosità
Secondo la tradizione, veniva usato dai pastori come merce di scambio. Il nome deriva dalla forma sferica o ovoidale, “padda” in dialetto.
Qualità
P.A.T.
Uno meglio dell'altro
Uno spettacolo di sapori, dal più sofisticato al piccante per adulti, dal duro implacabile al delicato per tutta la famiglia.