Squagliamocela
Si sciolgono in bocca, oppure nel piatto se scaldati al punto giusto.
Voglia di tenerezza.
Fontina D.O.P.
VALLE D’AOSTA
Formaggio a pasta semicotta, ottenuto da latte vaccino intero prodotto da bovine di razza Valdostana.
Sapore
La pasta fondente in bocca ha caratteristico sapore dolce e delicato, più intenso con il procedere della maturazione.
Utilizzo
Ottimo formaggio da tavola.
Utilizzata in tantissime preparazioni (primi piatti, antipasti, crostini, bistecche), quando è richiesto un formaggio molto fondente. La ricetta più tipica è la “fonduta”.
Vini
Si abbina a vini non troppo strutturati, bianchi, rossi, o rosati, tradizionalmente con i vini del territorio, come Blanc de Morgex et de La Salle, Arnad-Montjovet, Chambave, Premetta.
Curiosità
Si tratta del toponimo di alcune località che a partire dal XVIII secolo è servito a individuare una produzione casearia particolare. È originario del luogo da cui ha derivato il nome, come attestano i documenti storici a partire dal 1717.
Qualità
D.O.P.
Robiola di Roccaverano D.O.P.
PIEMONTE
Formaggio fresco, a pasta molle, prodotto con latte crudo intero di capra in purezza oppure in misura minima del 50% con aggiunta, in rapporto variabile, di latte crudo intero di vacca e/o pecora in misura massima del 50%. In base alla stagionatura viene immesso al consumo nelle tipologie Fresco (dal quarto al decimo giorno di maturazione), o Affinato (all’undicesimo giorno di maturazione).
Sapore
Aromi sapori si presentano decisi fino al piccante in funzione della affinatura.
Utilizzo
È un ottimo formaggio da tavola, ideale da spalmare sul pane, per spuntini o aperitivi; gustato da solo, con miele, composte di frutta, mostarda, salsa di cipolle, oppure con le due tipiche salse piemontesi, il “bagnet vert” e il “bagnet russ”. Viene utilizzato anche come ingrediente in diverse ricette di primi o secondi piatti, di salse e per la preparazione di dolci.
In cucina, viene utilizzato anche come ingrediente in diverse ricette di primi o secondi piatti, di salse e per la preparazione di dolci.
Vini
Tradizionalmente viene abbinato a vini rossi del territorio (es. Barbera d'Asti, Barbera del Monferrato, Dolcetto di Ovada, Grignolino d'Asti).
Curiosità
La robiola che si ottiene a livello artigianale si conserva anche per 6 mesi in barattoli di vetro, con olio, o ponendo le forme nella paglia.
In un manoscritto a firma del Sacerdote Pistone in data 1899 viene riportata la storia dal 960 al 1860 della parrocchia di Roccaverano e sue frazioni. Fra le notizie emergono anche elementi di ordine economico che servono a mettere in rilievo l'importanza della Robiola, come il fatto che nel Comune di Roccaverano vengono tenute cinque fiere annue. In tali occasioni si vendono per l’esportazione “eccellenti formaggi di Robiole”; si parla esplicitamente di esportazione perché la Robiola già in quei tempi era un formaggio conosciuto non solo nell'Italia, ma anche in Francia. Da ciò emerge che la “Robiola”, già allora non è ritenuto un qualsiasi generico formaggio, perché presenta caratteristiche diverse da tutti gli altri formaggi.
Qualità
D.O.P.
Squacquerone di Romagna D.O.P.
EMILIA ROMAGNA
Formaggio a pasta cruda, cremoso e a maturazione brevissima, prodotto con latte vaccino intero.
Sapore
Aroma e gusto sono delicati, di latte, dolcemente aciduli.
Utilizzo
È un formaggio da tavola, utilizzato da tradizione per farcire la piadina romagnola, specialmente con il prosciutto. Si accosta a verdure fresche, come la rucola. Ottimo anche spalmato su una fetta di pane toscano. È stato sperimentato anche l’abbinamento con confetture, miele o alla frutta caramellata, in particolar modo i fichi.
Nella cucina regionale viene spesso utilizzato, insieme al Parmigiano-Reggiano DOP, per il ripieno dei cappelletti, ma anche come condimento di timballi, crespelle o per la pasta.
Vini
Si abbina con vini bianchi, giovani, freschi, moderatamente aromatici e poco persistenti. Per la Piadina con Squacquerone e prosciutto, l’abbinamento classico è quello con il Colli Romagna Centrale Bianco, o il Pagadebit di Romagna.
Curiosità
Il suo nome deriva dal dialetto romagnolo “squaquaròn”, che ne indica l’elevata capacità di trattenere acqua e l’impossibilità, una volta impiattato, di mantenere una forma precisa, “squagliando” come una morbida crema.
Qualità
D.O.P.
Burrata di Andria I.G.P.
PUGLIA
Formaggio fresco a pasta filata, prodotto con latte vaccino. L’involucro è costituito esclusivamente da pasta filata che racchiude, al suo interno, una miscela di panna e pasta filata sfilacciata.
Sapore
Il gusto è dato dal sapore di latte fresco o cotto unito a burro e panna.
Utilizzo
Ottimo formaggio da tavola, la Burrata di Andria deve essere consumata fresca. La si può utilizzare in insalate, abbinata ai pomodori e condita con un filo di olio extra vergine d’oliva
In cucina è ideale per la preparazione di antipasti o come completamento di piatti di varia natura, come pane o pizza.
Vini
L’abbinamento viene definito dal tipo di preparazioni in cui la Burrata compare.
Curiosità
Una delle prime segnalazioni risale al 1931, nella “Guida del Touring Club. Il successo della Burrata di Andria fu sin da subito enorme, non solo in Italia, ma anche all’estero, tanto da trovare nello Scià di Persia uno dei suoi estimatori più fedeli. Secondo la tradizione orale, la Burrata di Andria fu creata dal signor Lorenzo Bianchino che, non potendo portare il latte in città a causa di una nevicata, e dovendo necessariamente trasformarlo e soprattutto utilizzare la panna o crema che affiorava naturalmente, provò a realizzare un prodotto fresco, seguendo il concetto di produzione delle mantèche (involucri di pasta filata stagionata in cui è conservato il burro). A questo si aggiunga la tipica connotazione della cultura contadina, refrattaria allo spreco e abituata al riutilizzo di ogni avanzo di produzione, Bianchino pensò così di mescolare insieme i residui della lavorazione della pasta filata con della panna e avvolgere il tutto in un involucro fatto anch’esso di pasta filata.
Qualità
D.O.P.
Scamorza molisana
MOLISE
Latticino fresco a pasta filata. Le forme possono essere consumate fresche o dopo una maturazione di 2-3 giorni, o sottoposte ad affumicatura.
Sapore
Il sapore è dolce, più intenso e leggermente affumicato in caso di esposizione al fumo.
Utilizzo
Particolarmente versatile in cucina, la Scamorza Molisana è impiegata come ingrediente in preparazioni gastronomiche come la pizza e rende filanti e gustosi primi e secondi piatti.
Vini
La tipologia fresca viene accompagnata con vino bianco, giovane, leggero e dal profumo delicato.
Curiosità
Le scamorze vengono modellate a mano lavorando la pasta filata fino a fargli assumere la caratteristica forma a sacchetto con i “cornini”. La pasta può essere lavorata anche a treccia o a nodino.
Qualità
P.A.T.
Formaggetta della Val Graveglia, di Bonassola, di Vàise, dell’Alta Valle Scrivia, dell’Alta Valle Stura, della Val di Vara
LIGURIA
Formaggio a pasta molle, di breve o media stagionatura. Le formaggette vengono per lo più consumate fresche, tranne in alcuni casi in cui la produzione può essere destinata alla stagionatura da 30 a 60 giorni o fino a 6-10 mesi.
Sapore
Da delicato a saporito.
Utilizzo
Tagliata a fette sottili, come companatico ai famosi "testaieu", o accompagnandola alle "fugasette" (focaccine di mais).
Vini
: Si abbina a vini bianchi secchi morbidi (es: il Riviera Ligure di Ponente), di buona intensità e persistenza, di medio corpo o rossi locali.
Curiosità
È un formaggio tipico e storico delle aree montane delle province di Genova e La Spezia, apprezzato per le particolari caratteristiche organolettiche influenzate dalla vicinanza del mar Ligure, che connota le essenze vegetali di cui si nutrono le lattifere.
Ogni agricoltore dell'entroterra possiede alcuni animali e, a seconda del tipo di latte a disposizione, confeziona una formaggetta che varia in funzione della stagione, a seconda delle percentuali del tipo di latte presenti al momento.
Qualità
P.A.T.
Godiamoci tutti gli altri
Uno spettacolo di sapori, dal più sofisticato al piccante per adulti, dal duro implacabile al delicato per tutta la famiglia.