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Parte OLIOE20: gli extravergine del Lazio



Al via OLIOE20, tour dedicato all’extravergine italiano di qualità, frutto della partnership tra l’Ismea e il Gambero Rosso.

Quattro le tappe toccate da questo viaggio semi-virtuale nella nostra Italia: Lazio, Calabria, Puglia e Toscana saranno protagonisti di cooking show, evo experience e pillole di salute e benessere a cura di Giorgio Calabrese, dietologo e docente di nutrizione umana.

A condurre la parte culinaria degli show sarà lo chef Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, mentre l’assaggiatore esperto del Gambero Rosso Indra Galbo si occuperà di condurre la degustazione degli oli selezionati a monte.

Le origini dell’olivicoltura laziale sono antichissime: già intorno al 160 a.C. Catone esaltava l’olio della Sabina, che poi, durante il Medioevo, divenne il centro principale dell’olivicoltura laziale.

Furono gli Etruschi a piantare i primi olivi in tutta l’Italia Centrale e, in particolare, nella Tuscia. I Romani perfezionarono le tecniche di produzione ed estrazione dell’olio, diffondendo la coltura dell’olivo in tutti i territori conquistati.

Quattro le denominazioni che il Lazio vanta: la D.O.P. Sabina, la D.O.P. Canino, la D.O.P. Tuscia e la D.O.P. Colline Pontine.

Tra le cultivar autoctone più diffuse troviamo la Caninese, la Carboncella, l’Itrana, la Rosciola e il Frantoio.

Lo chef Giorgio Barchiesi ha preparato due ottime ricette del territorio: 

  • Maltagliati ai broccoletti con olio D.O.P. Tuscia;
  • Merluzzo alla romana con maionese con D.O.P. Sabina.

Ecco, nel dettaglio, le caratteristiche dei due evo prescelti. 

Tuscia I.G.P.

  • Olfatto: fruttato di media intensità che alterna sensazioni erbacee con quelle vegetali legate alla foglia di carciofo, per poi chiudere con note ammandorlate.
  • Gusto: buona persistenza aromatica ed equilibrio nelle sensazioni amare e piccanti.

Sabina D.O.P. 

  • Olfatto: fruttato medio dai sentori vegetali, con tratti erbacei ai quali si aggiungono note di frutta secca.
  • Gusto: coerenza aromatica e buon equilibrio tra sensazioni amare e piccanti, entrambe di media intensità.

Parte OLIOE20: gli extravergine del Lazio



Al via OLIOE20, tour dedicato all’extravergine italiano di qualità, frutto della partnership tra l’Ismea e il Gambero Rosso.

Quattro le tappe toccate da questo viaggio semi-virtuale nella nostra Italia: Lazio, Calabria, Puglia e Toscana saranno protagonisti di cooking show, evo experience e pillole di salute e benessere a cura di Giorgio Calabrese, dietologo e docente di nutrizione umana.

A condurre la parte culinaria degli show sarà lo chef Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, mentre l’assaggiatore esperto del Gambero Rosso Indra Galbo si occuperà di condurre la degustazione degli oli selezionati a monte.

Le origini dell’olivicoltura laziale sono antichissime: già intorno al 160 a.C. Catone esaltava l’olio della Sabina, che poi, durante il Medioevo, divenne il centro principale dell’olivicoltura laziale.

Furono gli Etruschi a piantare i primi olivi in tutta l’Italia Centrale e, in particolare, nella Tuscia. I Romani perfezionarono le tecniche di produzione ed estrazione dell’olio, diffondendo la coltura dell’olivo in tutti i territori conquistati.

Quattro le denominazioni che il Lazio vanta: la D.O.P. Sabina, la D.O.P. Canino, la D.O.P. Tuscia e la D.O.P. Colline Pontine.

Tra le cultivar autoctone più diffuse troviamo la Caninese, la Carboncella, l’Itrana, la Rosciola e il Frantoio.

Lo chef Giorgio Barchiesi ha preparato due ottime ricette del territorio: 

  • Maltagliati ai broccoletti con olio D.O.P. Tuscia;
  • Merluzzo alla romana con maionese con D.O.P. Sabina.

Ecco, nel dettaglio, le caratteristiche dei due evo prescelti. 

Tuscia I.G.P.

  • Olfatto: fruttato di media intensità che alterna sensazioni erbacee con quelle vegetali legate alla foglia di carciofo, per poi chiudere con note ammandorlate.
  • Gusto: buona persistenza aromatica ed equilibrio nelle sensazioni amare e piccanti.

Sabina D.O.P. 

  • Olfatto: fruttato medio dai sentori vegetali, con tratti erbacei ai quali si aggiungono note di frutta secca.
  • Gusto: coerenza aromatica e buon equilibrio tra sensazioni amare e piccanti, entrambe di media intensità.