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Il biologico nell’era post-Covid: focus sulla filiera olivicola italiana



B/Open, la nuova iniziativa di Veronafiere dedicata al biologico, fa il punto anche sulla situazione dell’extravergine di qualità.

Ad aprire il ciclo di appuntamenti digitali sarà un webinar riguardante il comparto bio nell’era Covid. Un’occasione per presentare le stime dei trend dei primi mesi del 2020, con un focus sulla filiera dell’olio a cura dell’Ismea e di IAMB – Mediterranean Agronomic Institute of Bari.

Durante l’evento verrà presentato il quaderno tematico del progetto Dimecobio III,“La filiera olivicola biologica”, che sarà consultabile nella sezione biostatistiche del Sinab, (Sistema D’informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica).

Qualche dato in anteprima:

La filiera olivicola biologica italiana

È troppo presto per parlare delle conseguenze dell’era Covid sul comparto biologico, ma i dati sono incoraggianti: le aziende bio, infatti, si sono mostrate resilienti e, durante il lockdown, si è registrato un aumento dei consumi di extravergine sia biologico (+ 15%) che non (+ 7%).

Un aumento che, in parte, si deve alla maggiore attenzione per la salute e la sicurezza alimentare stimolata dal periodo in oggetto. Gli italiani, infatti, si sono mostrati particolarmente accorti negli acquisti, prediligendo i prodotti di qualità. L’e-commerce, in particolare, si è rivelato un canale particolarmente utile in un periodo contrassegnato sui social dall’hashtag #iorestoacasa.

Per quanto riguarda il biologico in senso stretto, durante il periodo di chiusura forzata (dal 10 marzo al 17 maggio), le vendite sono aumentate dell’11% rispetto all’anno scorso

Quanto alla tipologia dei consumatori di extravergine biologico, molti sono under 34. La sostenibilità ambientale e la qualità del prodotto trovano infatti in loro una fascia d’età particolarmente sensibile a questi temi.

La ripartizione geografica degli acquisti evidenzia il centro e la Sardegna come acquirenti principali di olio Evo tradizionale, mentre vede il nord-ovest d’Italia dirigersi verso l’extravergine bio. Un dato inalterato rispetto a quelli registrati nel 2019.

Gli acquisti sono determinati, generalmente, dalla vicinanza geografica e dalla popolarità del marchio, nonché dal prezzo e da eventuali promozioni in atto. Ricordiamo, a questo proposito, che la nostra campagna di promozione dell’extravergine è nata, tra le altre cose, proprio per rendere i consumatori più consapevoli riguardo al binomio qualità/prezzo.

Iscrizione al webinar 

Il webinar si terrà il 25 giugno 2020 alle ore 11.00. Per iscriversi, bisogna collegarsi all’apposito link.

Il biologico nell’era post-Covid: focus sulla filiera olivicola italiana



B/Open, la nuova iniziativa di Veronafiere dedicata al biologico, fa il punto anche sulla situazione dell’extravergine di qualità.

Ad aprire il ciclo di appuntamenti digitali sarà un webinar riguardante il comparto bio nell’era Covid. Un’occasione per presentare le stime dei trend dei primi mesi del 2020, con un focus sulla filiera dell’olio a cura dell’Ismea e di IAMB – Mediterranean Agronomic Institute of Bari.

Durante l’evento verrà presentato il quaderno tematico del progetto Dimecobio III,“La filiera olivicola biologica”, che sarà consultabile nella sezione biostatistiche del Sinab, (Sistema D’informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica).

Qualche dato in anteprima:

La filiera olivicola biologica italiana

È troppo presto per parlare delle conseguenze dell’era Covid sul comparto biologico, ma i dati sono incoraggianti: le aziende bio, infatti, si sono mostrate resilienti e, durante il lockdown, si è registrato un aumento dei consumi di extravergine sia biologico (+ 15%) che non (+ 7%).

Un aumento che, in parte, si deve alla maggiore attenzione per la salute e la sicurezza alimentare stimolata dal periodo in oggetto. Gli italiani, infatti, si sono mostrati particolarmente accorti negli acquisti, prediligendo i prodotti di qualità. L’e-commerce, in particolare, si è rivelato un canale particolarmente utile in un periodo contrassegnato sui social dall’hashtag #iorestoacasa.

Per quanto riguarda il biologico in senso stretto, durante il periodo di chiusura forzata (dal 10 marzo al 17 maggio), le vendite sono aumentate dell’11% rispetto all’anno scorso

Quanto alla tipologia dei consumatori di extravergine biologico, molti sono under 34. La sostenibilità ambientale e la qualità del prodotto trovano infatti in loro una fascia d’età particolarmente sensibile a questi temi.

La ripartizione geografica degli acquisti evidenzia il centro e la Sardegna come acquirenti principali di olio Evo tradizionale, mentre vede il nord-ovest d’Italia dirigersi verso l’extravergine bio. Un dato inalterato rispetto a quelli registrati nel 2019.

Gli acquisti sono determinati, generalmente, dalla vicinanza geografica e dalla popolarità del marchio, nonché dal prezzo e da eventuali promozioni in atto. Ricordiamo, a questo proposito, che la nostra campagna di promozione dell’extravergine è nata, tra le altre cose, proprio per rendere i consumatori più consapevoli riguardo al binomio qualità/prezzo.

Iscrizione al webinar 

Il webinar si terrà il 25 giugno 2020 alle ore 11.00. Per iscriversi, bisogna collegarsi all’apposito link.