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Quali sono gli ingredienti di tanta bontà?
E cosa si cela dietro a un’etichetta?

A proposito di formaggi

VALORI NUTRIZIONALI

Secondo le linee guida nutrizionali dovremmo consumare in relazione al fabbisogno calorico:

STAGIONATURA DEI FORMAGGI

In base alla stagionatura i formaggi sono classificati in:

Freschi: non sono sottoposti a stagionatura, non presentano né crosta né microflora superficiale e vanno consumati entro pochi giorni dalla produzione (es. Mozzarella, Fiordilatte, Crescenza, Casatella).

Stagionati a maturazione breve: la stagionatura non supera i 30 giorni (es. Taleggio, Murazzano, Bra, Quartirolo Lombardo, Asiago, Monte Veronese, Casciotta d’Urbino).

Stagionati a maturazione media: la stagionatura non supera i 6 mesi (ad es. Fontina, Castelmagno, Raschera, Toma Piemontese, Valtellina Casera, Provolone Valpadana, Caciocavallo Silano, Canestrato Pugliese, Pecorino Siciliano, Pecorino Sardo, Bitto).

Stagionati a maturazione lenta: la stagionatura va dai 6 mesi in poi, fino a 3 anni (es. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Fiore Sardo).

I GRASSI NEI FORMAGGI

I grassi presenti nei formaggi sono principalmente saturi. Se da una parte sono responsabili dell’aroma e del sapore tipico di ciascun formaggio, nel consumo è necessario rispettare le porzioni indicate dalle linee guida nutrizionali.

 

I formaggi sono classificati per legge in base al contenuto di grassi in relazione alla sostanza secca in:

Formaggi magri: con contenuto di grassi inferiore al 20% della sostanza secca (es: cagliate magre, latticini freschi totalmente scremati, ricotta scremata).

Formaggi leggeri: con contenuto di grassi tra il 20 e il 35% della sostanza secca (es: cottage, quark, ricotta di vacca, formaggio di grana e formaggi duri di montagna parzialmente scremati).

Formaggi grassi: con contenuto di grassi superiore al 35% della sostanza secca (es: Robiola, Gorgonzola, Taleggio, Bitto, Fontina, Montasio, Bra, Raschera, Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino).

LA CONSISTENZA DEI FORMAGGI

I formaggi si distinguono anche in base alla consistenza legata alla quantità di acqua:

A pasta molle: con un contenuto d’acqua oltre il 45% (es. Robiola, Stracchino, Crescenza, Mozzarella, Burrata, Gorgonzola, Caprini, Casatella, Squacquerone).
Possono essere con crosta (es: Taleggio) e senza crosta (es: Pannerone).

A pasta semidura: con un contenuto di acqua del 35-45% (es: Ragusano, Asiago, Bitto, Fontina, Bra, Castelmagno, Italico).

A pasta dura: con un contenuto di acqua inferiore al 35% (es. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Montasio, Pecorino Sardo, Fiore Sardo).

I valori nutrizionali
del latte


Un bicchiere di latte fresco pastorizzato intero (125 ml) contiene mediamente:
...Scopri di più

Come leggere
l'etichetta


Dal 19 aprile 2017, il latte e i suoi derivati (come ad esempio il latte UHT, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi ...Scopri di più

Le porzioni consigliate

Fonte: LARN, 2014 Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per la popolazione Italiana (SINU, 2014)

Uno meglio dell'altro

Uno spettacolo di sapori, dal più sofisticato al piccante, dal duro implacabile al delicato per tutta la famiglia.

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