La dieta mediterranea rimane sempre il miglior modello alimentare per mantenersi in piena salute, specie in questo periodo di infezione da Coronavirus.
Seguendo questo regime, si consuma regolarmente frutta, verdura e latticini a basso contenuto di grassi, così come di alimenti integrali, pesce, pollame e noci. Ultimo ingrediente, non certo per importanza, è il nostro amato olio extravergine d’oliva (Evo), in sostituzione di oli vegetali e grassi animali, più usati nel Nord Italia e nel Nord Europa.
L’Evo – come abbiamo detto tante volte – contiene molti antiossidanti e ha anche significative proprietà anti-infiammatorie e queste rappresentano le due caratteristiche più importanti degli alimenti “sani”. Se il corpo trae chiari benefici dal consumo di olio Evo, cosa dire del cervello?
Un recente studio ha tentato di trovare delle risposte sulle condizioni della sclerosi multipla nel cervello umano. Questa malattia è caratterizzata da un’infiammazione cerebrale che porta a numerosi cambiamenti degenerativi. Si ritiene che tale infiammazione, presente nei pazienti con sclerosi multipla, sia guidata da cambiamenti nel microbioma intestinale: in pratica, i detriti chimici rilasciati dai batteri migrano dall’intestino nel sangue e poi nel cervello.
Il più dannoso di questi detriti batterici è chiamato lipopolisaccaride: nel cervello, nelle corde spinali e nel sangue delle persone con sclerosi multipla se ne registrano alti livelli.
L’olio Evo modifica il modo in cui il microbioma intestinale comunica con il cervello e i suoi effetti benefici sono probabilmente correlati alla presenza di idrossitirosolo (che è un polifenolo)e acido oleico(ricco di Omega 9, dalle grandi proprietà antinfiammatorie).
Un recente studio sull’extravergine d’oliva ha dimostrato che la sua somministrazione riduce significativamente il numero di sostanze chimiche dannose che possono causare lesioni ai tessuti e invecchiamento, in particolare del cervello.
La somministrazione di olio d’oliva aumenta i livelli degli enzimi che forniscono protezione contro i danni ossidativi nel cervello e riduce anche le azioni negative rilasciate dai lipopolisaccaridi, batteri dell’intestino, riducendo il livello di infiammazione nel cervello.
Si può quindi concludere affermando che il cervello trae molti benefici dall’aggiunta di Evo alla dieta e che questi benefici hanno la loro origine nella risposta ai cambiamenti apportati al microbioma intestinale.
L’olio extravergine d’oliva dovrebbe dunque diventare sempre di più una parte importante della dieta.
Giorgio Calabrese – MEDICO DOCENTE UNIV. DI ALIMENTAZIONE UMANA E DIETOTERAPIA
La dieta mediterranea rimane sempre il miglior modello alimentare per mantenersi in piena salute, specie in questo periodo di infezione da Coronavirus.
Seguendo questo regime, si consuma regolarmente frutta, verdura e latticini a basso contenuto di grassi, così come di alimenti integrali, pesce, pollame e noci. Ultimo ingrediente, non certo per importanza, è il nostro amato olio extravergine d’oliva (Evo), in sostituzione di oli vegetali e grassi animali, più usati nel Nord Italia e nel Nord Europa.
L’Evo – come abbiamo detto tante volte – contiene molti antiossidanti e ha anche significative proprietà anti-infiammatorie e queste rappresentano le due caratteristiche più importanti degli alimenti “sani”. Se il corpo trae chiari benefici dal consumo di olio Evo, cosa dire del cervello?
Un recente studio ha tentato di trovare delle risposte sulle condizioni della sclerosi multipla nel cervello umano. Questa malattia è caratterizzata da un’infiammazione cerebrale che porta a numerosi cambiamenti degenerativi. Si ritiene che tale infiammazione, presente nei pazienti con sclerosi multipla, sia guidata da cambiamenti nel microbioma intestinale: in pratica, i detriti chimici rilasciati dai batteri migrano dall’intestino nel sangue e poi nel cervello.
Il più dannoso di questi detriti batterici è chiamato lipopolisaccaride: nel cervello, nelle corde spinali e nel sangue delle persone con sclerosi multipla se ne registrano alti livelli.
L’olio Evo modifica il modo in cui il microbioma intestinale comunica con il cervello e i suoi effetti benefici sono probabilmente correlati alla presenza di idrossitirosolo (che è un polifenolo)e acido oleico(ricco di Omega 9, dalle grandi proprietà antinfiammatorie).
Un recente studio sull’extravergine d’oliva ha dimostrato che la sua somministrazione riduce significativamente il numero di sostanze chimiche dannose che possono causare lesioni ai tessuti e invecchiamento, in particolare del cervello.
La somministrazione di olio d’oliva aumenta i livelli degli enzimi che forniscono protezione contro i danni ossidativi nel cervello e riduce anche le azioni negative rilasciate dai lipopolisaccaridi, batteri dell’intestino, riducendo il livello di infiammazione nel cervello.
Si può quindi concludere affermando che il cervello trae molti benefici dall’aggiunta di Evo alla dieta e che questi benefici hanno la loro origine nella risposta ai cambiamenti apportati al microbioma intestinale.
L’olio extravergine d’oliva dovrebbe dunque diventare sempre di più una parte importante della dieta.
Giorgio Calabrese – MEDICO DOCENTE UNIV. DI ALIMENTAZIONE UMANA E DIETOTERAPIA