L'OLIO NELLE REGIONI

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Chianti Classico DOP

Centro

Tipologia: DOP.

Areale produttivo: Toscana (SI, FI).

Varietà/Cultivar: Frantoio, Correggiolo, Moraiolo, Leccino, da sole o congiuntamente, per almeno l’80%. Per il restante 20% possono essere presenti le seguenti altre varietà: Allora, Americano, Arancino, Ciliegino, Colombino, Correggiolo di Pallesse, Cuoricino, Da Cuccare, Filare, Frantoiano di Montemurlo, Ginestrino, Giogolino, Grappolo, Gremigna Tonda, Gremigno di Fauglia, Gremigno di Montecatini, Gremignolo, Gremignolo di Bolgheri, Grossaio, Grossolana, Larcianese, Lastrino, Lazzero, Lazzero della Guadalupe, Lazzero di Prata, Leccio del Corno, Leccione, Madonna dell’Impruneta, Madremignola, Mansino, Maremmano, Marzio, Maurino, Melaiolo, Mignolo, Mignolo Cerretano, Morcaio, Morchiaio, Morcone, Morello a Punta, Martellino, Olivastra di Populonia, Olivastra di Suvereto, Olivastra Seggianese, Olivo Bufalo, Olivo del Mulino, Olivo del Palone, Olivo di Casavecchia, Olivo di San Lorenzo, Ornellaia, Pendagliolo, Pendolino, Pesciatino, Piangente, Pignolo, Piturzello, Punteruolo, Quercetano, Rama Pendula, Razzaio, Razzo, Rosino, Rossellino, Rossellino Cerretano, Rossello, Salcino, S. Francesco, S. Lazzero, Santa Caterina, Scarlinese, Selvatica Tardiva, Tondello, Trillo, e comunque iscritte nell’elenco del germoplasma olivicolo toscano.

L’OLIO E I 5 SENSI

Sapore: decisamente piccante, con retrogusto amaro di carciofo e cardo;

Profumo: fruttato di media intensità e aroma netto di oliva e fruttato;

Colore: da verde intenso a verde con sfumature dorate.

Sentito dire (le curiosità): l’olio del “Chianti Classico” deve essere prodotto esclusivamente con olive sane, ottenute secondo le più adeguate norme agronomiche, staccate direttamente dalla pianta prima del 31 dicembre di ogni anno.

Abbinamenti in cucina: a crudo per zuppe, carni alla brace e verdure. Ideale per molti piatti tipici toscani, come ribollita e panzanella.

L'OLIO NELLE REGIONI

Chianti Classico DOP Centro

Chianti Classico DOP

Centro

Tipologia: DOP.

Areale produttivo: Toscana (SI, FI).

Varietà/Cultivar: Frantoio, Correggiolo, Moraiolo, Leccino, da sole o congiuntamente, per almeno l’80%. Per il restante 20% possono essere presenti le seguenti altre varietà: Allora, Americano, Arancino, Ciliegino, Colombino, Correggiolo di Pallesse, Cuoricino, Da Cuccare, Filare, Frantoiano di Montemurlo, Ginestrino, Giogolino, Grappolo, Gremigna Tonda, Gremigno di Fauglia, Gremigno di Montecatini, Gremignolo, Gremignolo di Bolgheri, Grossaio, Grossolana, Larcianese, Lastrino, Lazzero, Lazzero della Guadalupe, Lazzero di Prata, Leccio del Corno, Leccione, Madonna dell’Impruneta, Madremignola, Mansino, Maremmano, Marzio, Maurino, Melaiolo, Mignolo, Mignolo Cerretano, Morcaio, Morchiaio, Morcone, Morello a Punta, Martellino, Olivastra di Populonia, Olivastra di Suvereto, Olivastra Seggianese, Olivo Bufalo, Olivo del Mulino, Olivo del Palone, Olivo di Casavecchia, Olivo di San Lorenzo, Ornellaia, Pendagliolo, Pendolino, Pesciatino, Piangente, Pignolo, Piturzello, Punteruolo, Quercetano, Rama Pendula, Razzaio, Razzo, Rosino, Rossellino, Rossellino Cerretano, Rossello, Salcino, S. Francesco, S. Lazzero, Santa Caterina, Scarlinese, Selvatica Tardiva, Tondello, Trillo, e comunque iscritte nell’elenco del germoplasma olivicolo toscano.

L’OLIO E I 5 SENSI

Sapore: decisamente piccante, con retrogusto amaro di carciofo e cardo;

Profumo: fruttato di media intensità e aroma netto di oliva e fruttato;

Colore: da verde intenso a verde con sfumature dorate.

Sentito dire (le curiosità): l’olio del “Chianti Classico” deve essere prodotto esclusivamente con olive sane, ottenute secondo le più adeguate norme agronomiche, staccate direttamente dalla pianta prima del 31 dicembre di ogni anno.

Abbinamenti in cucina: a crudo per zuppe, carni alla brace e verdure. Ideale per molti piatti tipici toscani, come ribollita e panzanella.